Per
sviluppo intendiamo un percorso umano, economico e
tecnologico in cui l’umanità garantisce la sua
continuità vitale e migliora le proprie condizioni (di
alimentazione, di vita e culturali). Non si può
considerare sviluppo il puro avanzamento tecnologico o
economico di qualche settore o di qualche area del
pianeta, se questo minaccia la sopravvivenza di altre
parti o incrina l’equilibrio
dell’ecosistema.
Oggi
dobbiamo fare i conti con un livello tecnologico che ha
messo in crisi l’equilibrio dell’ecosistema (come il
cambiamento climatico) ed una articolazione economica
che ha messo in crisi la sopravvivenza di una parte del
pianeta e che vive sul debito e su una ricchezza
virtuale.
A
livello internazionale si è teso a fornire una base
comune per tutti i paesi al fine di dominare le minacce
di irreversibilità del cambiamento climatico, che per
grande sintesi identifichiamo nei parametri del
protocollo di Kyoto.
Le
risorse naturali non consentono all’umanità di
sopravvivere sul debito: la loro distruzione è
irreversibile.
Cosa si intende per Bilancio
Ambientale
E’
dunque necessario darsi un metodo di analisi e di
verifica dei processi produttivi, a partire dalla
acquisizione delle risorse fino al ciclo di vita del
prodotto.
Lo
strumento concreto per praticare un metodo verificabile
è quello del Bilancio Ambientale.
Esso
è costituito da valori quantitativi e da valori
monetari.
I
valori quantitativi esprimono l’andamento e la
destinazione delle risorse lungo tutto il ciclo dei
materiali e le incidenze che essi hanno sul sistema in
cui il sito è inserito.
I
valori monetari esprimono gli investimenti ed i costi
che il sito ed il sistema in cui è inserito accumulano
dal punto di vista ambientale per la attività del
sito.
Questi
ultimi sono ricavabili dalla contabilità industriale di
impresa e dalla contabilità gestita o valutata dagli
altri soggetti che sono coinvolti dalla attività del
sito.
La
comparazione tra questi valori consente di verificare
nel periodo o nel corso degli anni la positività o la
negatività ambientale di una attività e, quindi, la sua
possibile correzione.
Consente
inoltre di valutare l’efficacia dell’investimento
attuato in rapporto al miglioramento
ottenuto.
Il
bilancio ambientale ha una sua dimensione diretta nel
sito, ma, per avere una dimensione effettiva della
incidenza che l’attività può avere, implica tutti i
valori che sono indotti a monte (impianti e materiali)
ed a valle (prodotto, consumatori) e tutto il sistema
pubblico in cui è inserito.
L’efficacia
Cosa
rende un processo od un prodotto privo di valore
ambientale o addirittura con valore ambientale negativo
?
In
base a cosa due siti, processi o prodotti analoghi hanno
un maggiore o minore valore aggiunto
ambientale?
L’efficacia
è data dal rapporto tra costi monetari sostenuti ed
effetti positivi ottenuti.
E’
efficace la scelta che ad un costo limitato sa
relazionare un maggior effetto
positivo.
Il
bilancio è innanzi tutto una analisi ed una verifica su
cui si fotografa l’efficacia ambientale: questo vale sia
per il sito e per il sistema produttivo, che per il
sistema pubblico.
La
contabilità ambientale non risolve di per sé i problemi,
ma li rappresenta affinché vengano affrontati e se ne
dia soluzione.
L’aver
finora considerato sicurezza e ambiente come un costo,
per di più indifferenziato e non verificato nei suoi
effetti, ha fatto sì che sull’impresa hanno pesato molti
costi inutili o inefficaci, sostenuti più per
dimostrazioni formali che per migliore capacità di
azione. Il bilancio ambientale consente di scorporare
questi costi, verificarli dal punto di vista della
funzionalità, pesarne gli effetti ed i ritorni. Poche
aziende, infatti, oggi fanno la necessaria comparazione
tra i costi sostenuti per la gestione di sicurezza e
ambiente ed i costi cui si deve far fronte per le
carenze della stessa gestione.
La
contabilità ambientale:
- La
contabilità ambientale di qualsiasi impresa deve
consentire la registrazione ed il calcolo di ogni
parametro con valenza ambientale che viene originato
dalla attività della impresa:
- al
suo interno, per effetto dell’attività
svolta;
- all’esterno
per effetto della produzione e trasformazione delle
materie prime o dei semilavorati che
utilizza;
- all’esterno
per effetto del trasporto dei materiali, dei residui,
dei prodotti, dei lavoratori, della
vendita;
- all’esterno
per effetto delle emissioni gassose, liquide e
solide;
- all’esterno
per effetto del ciclo di vita del
prodotto.
- I
parametri da misurare sono dunque gli stessi che per
altro verso entrano nella contabilità
industriale:
- ogni
unità di materia prima, di semilavorato, di prodotto
di consumo ha una sua valenza, perché per venire
prodotto ha richiesto di sottrarre materiali
(esauribili) al patrimonio dell’ecosistema, inoltre
perché ha richiesto energia per venire estratto,
trasformato, fabbricato ed infine richiederà energia e
produrrà emissioni durante il ciclo di vita ed a fine
vita del prodotto;
- ogni
fase del processo interno consuma energia, consuma
materiali, produce emissioni e
residui;
- la
stessa costruzione del sito, la sua attrezzatura ed i
suoi impianti hanno richiesto materiali ed energia, il
cui valore è ammortizzabile nell’arco degli anni di
utilizzo;
- la
collocazione territoriale del sito e le sue
caratteristiche inducono necessità di infrastrutture,
di trasporto di materiali, merci, prodotti, lavoratori
e clienti;
- il
prodotto, a sua volta, potrà utilizzare energia,
richiedere altri materiali di consumo, produrre
durante il ciclo di vita ed al suo termine emissioni e
rifiuti;
- in
particolare, poi, tutto ciò sia in termini di energia,
sia in termini di emissioni potrà incidere
sull’ecosistema generando gas ad effetto serra, o
inquinando risorse idriche e suolo;
- L’attività,
poi, potrà originare danni alla incolumità ed alla
salute dei lavoratori ed il prodotto potrà generare
danni alla incolumità ed alla salute dei
consumatori/utilizzatori.
Ci
sono poi aspetti più diretti che relazionano i centri di
costo della contabilità industriale con quelli della
contabilità ambientale dal punto di vista
monetario:
·
ci
sono costi pluriennali sostenuti dalla impresa investiti
nell’immobile, nelle attrezzature e negli impianti in
termini di prevenzione ambientale e delle
sicurezza;
·
ci
sono costi pluriennali sostenuti dalla impresa investiti
in ricerca e formazione in termini di prevenzione
ambientale e delle sicurezza;
·
ci
sono costi pluriennali sostenuti dalla impresa investiti
nel prodotto in termini di prevenzione ambientale e
delle sicurezza;
·
ci
sono costi sostenuti correntemente dalla impresa per
continuare a garantire prevenzione ambientale e
sicurezza;
·
per
altro verso ci sono interventi monetari, di
infrastrutture, di previdenza e di servizi forniti dal
sistema pubblico per garantire la prevenzione ambientale
e della sicurezza e per salvaguardare gli effetti
negativi che l’attività può generare in tal
senso.
L’individuazione
e la contabilizzazione di questi elementi, come la
contabilità industriale, ci porta ad applicare una
griglia analitica delle differenti fasi che intendiamo
quantificare:
·
intanto
suddividendo quello che concerne direttamente quanto
avviene all’interno della impresa (in termini di singole
fasi di attività)
·
analizzando
quello che “entra” nella impresa (energia, materie
prime, prodotti di consumo)
·
analizzando
inoltre quello che esce dalla impresa (emissioni,
prodotto e suo ciclo di vita,
rifiuti)
·
tenendo
conto della logistica che interessa l’attività della
impresa (trasporto di materiali, prodotti, lavoratori,
vendita).
Ecco
dunque la necessità di utilizzare valori monetari e
valori quantitativi (di peso, di energia, di
CO2 equivalente).
Nello
stesso tempo è necessario creare una sorta di partita
doppia tra la contabilità del sito e le contabilità
(sempre dal punto di vita ambientale e della sicurezza)
del sistema pubblico, del sistema produttivo (in cui il sito
è inserito), delle persone (lavoratori e utilizzatori),
tutti per altro coinvolti dalla capacità dell’ecosistema
di mantenere il suo equilibrio vitale e di fornire le
risorse necessarie alla attività di fabbricazione e
trasformazione di cui l’umanità ha
bisogno.
Le
procedure introdotte dalla contabilità industriale per
il controllo analitico dei costi e della loro
distribuzione sono ampiamente valide per recuperare i
dati necessari e riescono in tal modo a produrre un
nuovo valore aggiunto al loro utilizzo, perché
consentono di riverificare i dati e la loro aggregazione
in termini più ampi sia per la strategia e le gestione
aziendale che per un nuovo livello di gestione e
correzione del sistema in cui l’azienda è
inserita.
Uno strumento formale o
concreto ?
Dimostrare
all’esterno e non verificare all’interno: purtroppo
alcuni casi clamorosi lo hanno reso una realtà anche per
il bilancio finanziario di alcune
imprese.
È
un dato cui si riconduce la scarsa competitività di
molte imprese, la scarsa preveggenza ed il diminuito
valore aggiunto.
È
chiaro che la mancata concreta aderenza dei dati con
l’analisi e con l’utilizzo dei suoi risultati non
produrrà nulla di positivo (sicuramente di negativo)
lasciando le cose inalterate ed indebolendo piuttosto la
capacità di incidere sulla missione
aziendale.
Praticare
però il metodo offre invece un punto di partenza valido
per migliorare, anche, ma non come unico obbiettivo,
l’immagine dell’impresa.
Il Bilancio ambientale in
“Sistema Ambiente”
Il
più importante elemento di verifica in “Sistema
Ambiente” è l’integrazione dei suoi dati con quelli
della contabilità industriale per il completamento del
Bilancio Ambientale.
Le
funzioni di analisi e di gestione del programma
permettono di registrare e di calcolare in termini
quantitativi una ragionata contabilità ambientale di
tutti i parametri individuati, i cui valori quantitativi
vengono elaborati nel Budget.
Sulla
base della definizione dei cicli prodotto, viene
automaticamente verificato il bilancio ambientale per
unità di prodotto, la quantificazione, cioè, dei vari
parametri connessi ad una unità di prodotto e la
valutazione, quindi, della sua valenza
ambientale.
Il
modulo del Bilancio Ambientale consente di riprendere
questi dati e di relazionarli ai valori monetari e
quantitativi della contabilità
industriale.
Un sistema funzionale e integrato con la
qualità
In
assenza di una contabilità che ai vari livelli articoli
ed elabori nelle diverse voci della contabilità generale
dello stato la quota riconducibile al rischio ed alla
economia ambientale, lo strumento del Bilancio
Ambientale di “Sistema Ambiente” è una base utilizzabile
subito per rendere funzionale la definizione di una
strategia di impresa che comprenda la sicurezza e la
compatibilità ambientale.
Si
differenzia dai “resoconti ambientali” principalmente
perché consente un ragionamento più completo e si
relaziona con le entità che richiedono maggiormente la
verifica della attività del sito e della qualità del
prodotto.
Contiene
intanto un sistema di quantificazioni che, per quanto
semplificato, permette un utilizzo omogeneo dei
valori.
Consente
di identificare partite e contropartite che attualmente
prescindono totalmente dalla efficacia
ambientale.
Permette
inoltre di meglio identificare i diversi aspetti
ambientali e di verificarne l’efficacia dal punto di
vista della qualità dei risultati, sia relativi al
processo che al prodotto.
Il modulo del bilancio in “Sistema Ambiente”
consente l’elaborazione di bilanci consolidati, totale o
parziali, che consentono di calcolare l’andamento negli
anni, relazionato alle diverse scelte compiute, e di
valutare l’effetto di valori pluriennali o
ammortizzabili.
Si
tratta dunque di uno strumento che aggiunge nuovi
elementi e ragioni alla qualità, in tutte le sue fasi:
dalla progettazione (capacità di tener conto degli
effetti), alla capacità di previsione (con un metodo di
responsabilizzazione distribuita), fino alla verifica di
efficacia.
L’articolazione
del piano dei conti consente di eseguire le aggregazioni
necessarie da questo punto di vista (dal punto di vista
del processo, del prodotto, energetico ecc.) e consente
di restituire i dati alla contabilità industriale per
ulteriori elaborazioni e
comparazioni.
Il Bilancio del
sito
Il
bilancio viene, innanzi tutto, elaborato per sito, in
quanto l’insieme dei valori da considerare comprende
parametri che hanno anche una specificità locale e non
sono quindi calcolabili in modo cumulato con altri
siti.
Il Piano dei conti consta di circa 800 tra
mastri, conti, sottoconti e voci di base da implementare
con i parametri che vengono rilevati dalla contabilità
ambientale del Budget. Il Budget di “Sistema Ambiente”,
infatti, già oggi conteggia i rifiuti, i parametri di
emissioni e scarichi, i consumi energetici
ecc.
L’articolazione
proposta dal Piano dei Conti cerca di mantenere un
giusto equilibrio tra la necessità di distinguere i
significati dei differenti valori e la esigenza di una
adeguata aggregazione contabile.
I valori non ricavati dal Budget sono tutti
valori che il sistema di contabilità industriale è
perfettamente in grado di fornire senza alcuna
variazione, ma unicamente con l’aggiunta di alcune
specifiche nelle tabelle: ad esempio i costi di ricerca
o formazione sono già raggruppati per centro di costo,
si tratta di evidenziare quali di questi costi hanno
come finalità la sicurezza del lavoro o la qualità
ambientale del prodotto; sono già calcolati le materie
prime o i semilavorati acquisiti dal sito, si tratta di
evidenziare quali sono materiali le cui disponibilità
sono esauribili nel tempo e quali invece possono essere
rinnovati.
Il
Piano dei Conti è costituito da valori monetari e valori
quantitativi.
Monetari
sono l’investimento ambientale e per la sicurezza (in
ricerca, formazione, impianti e attrezzature, immobili),
i costi per la gestione ambientale e della sicurezza
(organizzazione, misurazione e controlli, prevenzione
tecnica e sanitaria), gli oneri derivanti dal rischio
(previdenziali, tributari, assicurativi), gli oneri
derivanti dagli eventi (interruzione della produzione,
emergenza, ripristino, danni, rivalse,
compensazioni).
Monetari sono anche i contributi in conto
capitale o in conto spese ricevuti dal Sistema Pubblico
o derivati dal mercato (come la vendita di residui
recuperabili o di energia
autoprodotta).
Quantitativi
sono
i valori relativi alle risorse (cioè ai materiali e
l’energia utilizzati dal sito le cui disponibilità si
possono esaurire o che possono venire recuperati o
ricostituiti) consumate durante il processo di
fabbricazione e trasformazione o durante il ciclo di
vita del prodotto, i valori di inquinamento
(degradazione) di risorse quali aria, acqua, suolo ed i
valori riferiti all’effetto serra (calcolo del peso del
carbonio equivalente).
Sono
conteggiati anche gli effetti negativi (infortuni e
malattie) che possono derivare ai lavoratori dal
processo od ai consumatori / utilizzatori dal ciclo di
vita del prodotto.
Le contropartite dei conti del Bilancio del
sito
La
valutazione dei valori indicati per le
varie voci del bilancio del sito assumono un significato
quando si relazionano con contropartite contabili
esterne, per le quali, in assenza di strumenti adeguati
(non esiste una contabilità generale dello stato per
l’ambiente), ci si limita agli aspetti più direttamente
identificabili e, per una parte, a stime
convenzionali.
I
bilanci esterni al sito con cui si relazionano le voci
contabili sono identificati come:
Il bilancio delle Risorse
dell’ecosistema
Non
viene calcolato solo per l’area locale del sito, infatti
la provenienza (diretta o indiretta) delle risorse va
misurata nella sua disponibilità generale, solo per
alcuni aspetti può essere ristretta all’area
locale.
Per
le risorse (cioè i materiali, l’energia, l’acqua,
l’atmosfera ed il suolo) si utilizzano unicamente i
valori quantitativi, in quanto la diminuita
disponibilità di risorse non è valutabile
monetariamente.
Le
risorse la cui disponibilità è esauribile nel tempo (ad
es. i metalli, il petrolio ecc.) vengono calcolate in
diminuzione così come quelle che pur potendosi ricreare
non vengono ricostituite (ad es. risorse vegetali che
producono deforestazione), mentre non vengono addebitate
le risorse che possono ricostituirsi (ad es. i prodotti
dell’agricoltura) o possono venire recuperate riducendo
il consumo di nuove risorse.
Sull’ecosistema
ha un’incidenza non solo l’attività diretta di processo,
ma anche quella indiretta: ad es. il trasporto (dei
lavoratori, dei materiali, delle merci) che consuma
energia e quanto consumato dal prodotto durante il suo
ciclo di vita.
Fan parte di questo bilancio anche le risorse
necessarie alla vita (acqua, atmosfera, suolo), che
possono venire degradate nella loro funzione vitale dai
parametri inquinanti sia a causa del processo che del
ciclo di vita del prodotto.
Tutti
i valori che possono avere una incidenza sull’effetto
serra vengono calcolati su tutto il ciclo di
fabbricazione, trasformazione ed utilizzo dei materiali,
degli impianti e del prodotto, calcolando ogni elemento
in Carbonio equivalente e quindi in aggravamento
dell’effetto serra.
Si tratta chiaramente di un bilancio
parziale delle “risorse”, parziale perché non
siamo in grado di relazionarci con la concreta
distribuzione delle risorse nel pianeta (da dove vengono
prelevati i materiali, quali aree vengono impoverite);
in realtà non siamo in grado di tenere conto della
distribuzione “patrimoniale” delle risorse (per esempio
se ne viene impoverito un territorio che ne è già
povero), né la loro durata potenziale (es. gas e
petrolio hanno, per quanto si scoprano giacimenti, una
loro finitezza).
È
tuttavia importante avviare questo metodo di
contabilizzazione, perché significa iniziare ad essere
in grado di valutare con attenzione la scelta delle
risorse da utilizzare, della qualità ambientale del
processo, dei mezzi da utilizzare. Consente, ad esempio,
di capire per ogni impresa la reale incidenza sul
fenomeno dell’effetto serra e del cambiamento
climatico.
Il bilancio del Sistema produttivo e dei
servizi
Le
altre imprese da cui il sito acquisisce materiali e
semilavorati o a cui fornisce prodotti e rifiuti sono
raggruppate nel bilancio del Sistema produttivo e dei
servizi.
Anche in questo caso, agli effetti del
Bilancio del sito, questo aspetto viene considerato
nella sua globalità, non essendoci ancora strumenti e
condizioni per poterlo articolare. Chiaramente dovrebbe
potersi riferire ad un sistema di bilanci ambientali più
articolato delle singole imprese e raggruppabile a
livello superiore (di area e di settore), che però
attualmente non è
disponibile.
Si
ottiene pertanto, in questa fase, solo una
quantificazione indicativa, ma già molto
utile.
Il bilancio del Sistema
Pubblico
Non essendo allo stato attuale disponibile un
sistema coordinato di contabilità pubblica di carattere
ambientale, per Sistema Pubblico si intende l’insieme
delle entità (dall’Ente Locale, allo Stato, alla
Comunità Europea) con cui il sito ha
relazione.
Vengono calcolati i costi che il Sistema
Pubblico sostiene (per quanto attiene al sito) in
termini di servizi (sanitario, sociale), di
infrastrutture, di gestione del
territorio.
Si tiene inoltre conto degli eventuali
contributi in conto capitale o in conto spese che il
Sistema Pubblico ha fornito al sito per incentivare il
miglioramento ambientale.
Vengono inoltre calcolati i costi che il sito
sostiene come contribuzione fiscale, contributiva e
previdenziale, sempre in termini di sicurezza e di
ambiente.
La valutazione dei costi del Sistema Pubblico
deve essere fornita a livello locale: per poter
calcolare, ad esempio, quanto costa al Sistema Pubblico
una giornata di infortunio (in termini di cure, costi
sociali) è necessario che questo parametro venga
definito; se si calcola che il costo globale degli
infortuni nel nostro paese è di 26 miliardi di euro
all’anno, si deve calcolare quanto è il costo indotto
dalla attività del sito.
La comparazione tra il bilancio ambientale
del sito e quello del Sistema Pubblico è di grande
importanza, in quanto può consentire di oggettivare e
rendere flessibile anche la regola fiscale e
contributiva: il sito che migliora il proprio andamento
dovrebbe poter ridurre il proprio gettito e
viceversa.
Un esempio particolarmente significativo può
essere quello dei controlli sanitari che per legge
devono essere fatti per i lavoratori esposti al rischio:
se i controlli hanno un carattere effettivamente
preventivo e se le analisi cliniche compiute sono
disponibili per il servizio sanitario, non si rendono
necessarie duplicazioni di analisi e di esami da parte
del medico curante, evitando così una duplicazione di
costi.
Il bilancio dei
Lavoratori
Vengono calcolati gli effetti in termini di
infortuni e malattia che i lavoratori possono subire a
causa di un processo non sicuro o non
salubre.
Questo aspetto ci riconduce alla parte di
“Sistema Ambiente” più direttamente inerente l’analisi
dei rischi.
Questa
parte si limita, ovviamente, a registrare la quantità di
infortuni e malattie e non esegue un calcolo monetario,
che sarebbe assolutamente parziale e non
indicativo.
Come
infatti è difficile calcolare il costo sostenuto da una
persona in conseguenza di un incidente invalidante è
anche molto difficile calcolare il costo per la comunità
per la perdita di capacità professionale ed umana che i
processi invalidanti di infortuni e malattie producono.
Più che di un costo si tratta infatti di un
impoverimento assoluto sovente non
recuperabile.
Consumatori/Utilizzatori e
Terzi
Vengono calcolati gli effetti in termini di
infortuni e malattia che i consumatori / utilizzatori
possono subire a causa del ciclo di vita di un prodotto
non sicuro o non
salubre.
In “Sistema Ambiente” esiste la scheda di
sicurezza del prodotto che ci può permettere di valutare
il prodotto prima della sua fabbricazione e
distribuzione.
Questa
parte si limita, ovviamente, a registrare la quantità di
infortuni e malattie e non esegue un calcolo monetario,
che sarebbe assolutamente parziale e non
indicativo.
Per Terzi si intendono quei soggetti non
identificabili come consumatori / utilizzatori ma che
possono subire riflessi negativi dalla attività del sito
(danno ambientale, responsabilità
civile)
Il bilancio di area, di settore, di paese e
sopranazionale
Il
bilancio ambientale è un atto volontario che l’impresa
compie, su cui basa la sua strategia e la sua
comunicazione interna ed esterna.
Più
che rappresentare dei vincoli imposti, offre degli
indicatori di grande importanza che possono riflettersi
anche in modo positivo sulla qualità e sui risparmi del
proprio piano industriale.
E’
chiaro, ad esempio, che se il processo produce dei
rifiuti recuperabili, il sito diminuisce i suoi costi di
smaltimento e probabilmente anche di acquisizione di
materie prime, il Sistema Pubblico riduce i suoi costi
di gestione dei rifiuti, l’Ecosistema ha una minore
degradazione del territorio e probabilmente un minore
impoverimento di risorse.
La
elaborazione a livello di impresa del Bilancio
ambientale consente di avviare con metodo concertato
anche i bilanci di area, di settore e delle pubbliche
amministrazioni.
Identificare
in modo corretto i valori, l’essere facilitato nel
focalizzare i problemi, il poter relazionare
analiticamente gestione economica e gestione ambientale,
oggettivare il rapporto con la pubblica amministrazione:
sono passaggi che concretamente permettono di scoprire
oltre che nuovi elementi di qualità, anche ritorni di
riduzione di costi e nuove impostazioni
fiscali.
Ecco dunque perché non riterremmo positiva la
definizione di modelli contabili e di bilancio calati
dall’alto e non frutto di
sperimentazione.
Gli
obbiettivi del Protocollo di Kyoto come le
preoccupazioni sulle risorse rappresentano un vincolo
generale per tutti, tuttavia è da ogni singola impresa e
da ogni singola area che può nascere una strategia
compatibile.
Il
Bilancio finanziario tende sempre di più a prescindere
dal valore aggiunto del processo di fabbricazione e
trasformazione.
Il
Bilancio industriale si deve basare invece sui reali
fattori di produzione e
trasformazione.
Il
Bilancio ambientale ne è una componente ed allo stesso
tempo una integrazione e lo ricollega agli indicatori
fondamentali
dell’ecosistema.